Anche la candidatura dell’avvocato Diego Maggio esce di scena
L’avvocato Diego Maggio esce di scena, non sarà candidato dal PLI alle prossime elezioni amministrative di Marsala. Ciò è quanto si evince da una nota stampa, a firma del segretario nazionale del Partito Liberale Italiano, Roberto Tumbarello; lo stesso dirigente del PLI che aveva individuato nell’avvocato Maggio il candidato ideale per la prima poltrona di Marsala.
Nel documento, che pubblichiamo integralmente qui di seguito, si legge la grande amarezza per il naufragio di un progetto politico basato sul cambiamento, in una città dove di questo termine si fa largo uso nelle parole, ma non nei fatti. Una città, Marsala, ancora una volta fin troppo divisa da odio, gelosia e personalismi di bassa lega di “certi” personaggi, più o meno presentabili, che si autoreciclano pur di restare a galla nella melma di una politica sempre meno nobile, oggi più che mai spregiudicata e abietta. Questi presupposti non lasciano prevedere nulla di buono per le amministrative di Marsala. Qui il “gattapardo” di Tommasi di Lampedusa è sempre più che attuale!
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
“La slealtà riguarda l’intera classe politica. Tutti professionisti rispettabili, per carità, ma non quando c’è di mezzo una briciola di potere. Tutti fingono di proclamare amore per la città e i suoi abitanti, ma, in realtà, non rinunciano alle ambizioni di rappresentarla, pur sapendo di non averne le capacità. Basta vedere in quali condizioni è ridotta Marsala, una splendida città dalle ingenti risorse. A ogni elezione concorrono gli stessi nomi. Vecchi personaggi che si riciclano sempre nelle stesse coalizioni, seppure mascherate da liste civiche diverse. Ogni volta proclamano che ci vuole un cambiamento e che serve un sindaco vergine di politica e di legami col passato.
Questa volta ci abbiamo creduto e ci siamo inseriti, proponendo un professionista che ha dimostrato di amare la città e le sue ricchezze in Italia e all’estero. Lo ha fatto anche di recente. Ma l’Avv Diego Maggio era solo un esempio tra tanti personaggi nuovi, ma seri e maturi da candidare. Il PLI sarebbe stato lieto – e certamente anche Maggio – di sostituirlo con un candidato più idoneo se fosse stato individuato e proposto, anche perché la nuova politica del PLI è al di sopra delle ideologie, nell’interesse del paese.
Abbiamo partecipato a diverse riunioni in cui il concetto di novità era al centro del dialogo. Ma non siamo mai riusciti ad avere un’alternativa ai vecchi personaggi, che, purtroppo, hanno un seguito o millantano di averlo. Comunque, sono sempre loro i gestori della politica locale. A queste condizioni, non abbiamo voluto sacrificare il galantuomo, senza mezzi e senza sostegno. L’intento del PLI non è di competere per ottenere uno spazio di potere, ma di vedere risorgere una città che si sta spegnendo sotto gli occhi di tutti, come, purtroppo, l’intero paese. Siamo stati gli unici a intervenire e siamo rimasti soli. Ecco perché abbiamo suggerito a Diego Maggio, che era disposto a metterci la faccia, di desistere, finché non sarà la cittadinanza a prendere l’iniziativa di scegliere una classe politica nuova, dopo avere tolto ogni velleità alla vecchia e ai falsi profeti che si fingono riformatori”.