Altri due arresti per l’omicidio Lombardo
L’uomo venne ucciso nel 2009 a Partanna perché rubò un furgone del del presunto boss Domenico Scimonelli legato a Matteo Messina Denaro.
Altri due arresti per l’omicidio di Salvatore Lombardo, un delitto che era destinato a diventare un cold case e che invece negli ultimi due anni è stato risolto grazie alle indagini di carabinieri e polizia, con il suporto dello Sco e del Ros, coordinate dalla Dda di Palermo.
In carcere sono finiti Giuseppe Genna di Paceco e Rosario Scalia di castelvetrano che avrebbero fornito l’auto e un supporto logistico per l’omicidio. Le indagini sono coordinate dal prociratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Francesco Grassi e Carlo Marzella.
Lombardo venne ucciso nel 2009 a Partanna perché rubò il furgone del supermercato del presunto boss Domenico Scimonelli, legato a Matteo Messina Denaro, è sotto processo davanti alla Corte d’Assise di Trapani. Ad aprile sono stati condannati in primo grado, a 16 anni di carcere, Nicolò Nicolosi e Attilio Fogazza, del Trapanese. Sono gli esecutori materiali. A sparare sarebbe stato il primo, mentre il secondo sarebbe stato alla guida dell’auto (una Volkswagen Polo) con cui fu raggiunta la vittima. Entrambi, alcuni mesi dopo l’arresto, hanno deciso di iniziare a collaborare con la giustizia e hanno confessato l’omicidio. Il giudice non ha riconosciuto l’attenuante della collaborazione.
Salvatore Lombardo, venne ucciso con due fucilate, a Partanna, davanti al bar “Smart Cafè”, il 21 maggio 2009. Sarebbe stato punito per il furto di un furgone carico di merce del supermercato Despar, di cui Scimonelli sarebbe stato “gestore di fatto”. Coinvolto nell’operazione “Ermes” del 3 agosto 2015, il 2 maggio dello scorso anno il boss partannese è stato condannato a 17 anni di carcere dal gup di Palermo Walter Turturici. Per l’accusa, Scimonelli, nato a Locarno l’8 agosto 1967, imprenditore e pregiudicato, avrebbe, tra l’altro, anche reinvestito in Svizzera i soldi del superlatitante.
Ulteriori particolari saranno forniti durante la conferenza stampa che si terrà oggi alle 12.00 presso la Palazzina“M” della Procura di Palermo, presieduta dal Procuratore Aggiunto Paolo Guido.