Almeno 2 i siciliani morti sul ponte crollato a Genova
Fra i morti del Viadotto Morandì due siciliani: una donna del messinese ed un uomo dell’agrigentino. Intanto è salito a 42 il numero dei cadaveri recuperati fra le macerie del ponte crollato a Genova la vigilia di Ferragosto
Due siciliani tra le vittime del crollo del viadotto Morandì sull’A10 a Genova. Si tratta di Vincenzo Licata, 58 anni, nato ad Agrigento, e Marta Danisi, 29 anni, originaria di Sant’Agata di Militello. La giovane lavorava come infermiera all’ospedale “SS. Antonio e Biagio” di Alessandra. La giovane donna stava andando in vacanza con il fidanzato toscano quando la loro auto è precipitata nel vuoto, tra le macerie del viadotto crollato. Per loro, come per tanti altri che stavano transitando sul ponte non c’è stato nulla da fare
Tra le vittime, il cui numero è ancora imprecisato – si continua a scavare – c’era chi stava andando in vacanza, chi rientrava dal mare e chi invece era al volante per lavoro quando alle 11.30 di martedì 14 agosto una parte del ponte Morandi è crollato, trascinando giù per quasi cento metri auto e tir. Un tratto di A10 lungo duecento metri, all’altezza di Genova Voltri, che si è letteralmente sbriciolato per cause ancora da accertare. Fin dal primo istante che lì sotto ci sarebbero state decine di vittime: 42 i morti accertati, alcuni dei quali ancora da identificare.
Negli ospedali di Genova, all’obitorio, nei punti di soccorso, continuano ad arrivare decine e decine di parenti di persone che non si trovavano più, di gente che voleva sapere, sperare. C’erano gli psicologi ad accogliere tutti, a trovare le parole per dire che non c’erano più speranze o che quel marito, quella sorella, quel figlio, era nell’elenco dei dispersi.