Alberto Di Girolamo vince le primarie a Marsala; per lui, via libera per la candidatura a sindaco
Di Girolamo rappresenterà il PD alle prossime elezioni amministrative di Marsala
Di Girolamo batte Angileri e Giacalone e “domina” le primarie del PD a Marsala. Alberto Di Girolamo con i suoi 2363 voti di preferenza ha catalizzato quasi la metà dei voti validi espressi dai 5.673 elettori che ieri, domenica 8 febbraio, si sono recati alle urne. Al secondo posto, con 1831 voti, si piazza Anna Maria Angileri, Dirigente Scolastico del Liceo Psicopedagogico e Linguistico Pascasino di Marsala, seguita dal sindacalisti Luigi Angileri, presidente provinciale della CNA e vice Presidente della Camera di Commercio che conquista soltanto 1443 consensi.
L’insindacabile responso delle urne, anche se i dati sono ancora provvisori e suscettibili a piccole variazioni (manca, infatti, l’ufficializzazione della segreteria comunale) attribuisce la delega a rappresentare il Partito Democratico alle prossime elezioni amministrative per il ruolo di Sindaco, al medico in pensione, Alberto Di Girolamo, 67 anni, già primario del Reparto di Cardiologia dell’Ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani, segretario comunale in carica del Partito Democratico.
Un segnale netto quello dato dalla città di Marsala che in massa si è recata alle urne con non pochi disagi, dovuti alle avverse condizioni metereologiche e alle non comode condizioni logistiche dei seggi dislocati in quattro distaccamenti per accogliere gli elettori che abitualmente votano in 79 plessi.
Riepilogando: hanno votato alle primarie del PD 5.673 elettori in quattro seggi elettorali: seggio 1 presso San Pietro (Votanti 1665): Di Girolamo 755, Angileri 662, Giacalone 228 voti; Seggio 2 presso Vigili Urbani (voti. Votanti 1396): Di Girolamo 641, Angileri 510, Giacalone 239; seggio 3 in contrada Bosco (votanti 1132 voti): Di Girolamo 553, Angileri 294 e Giacalone 285; Seggio 4 in contrada Terrenove (Votanti 1489): Giacalone 691, Di Girolamo 412, Angileri 368.
L’alta affluenza alle primarie non era prevista, si pensava che gli elettori, stanchi e disaffezionati dalla politica, avrebbero marinato le urne. Così non è stato, forse è la prima volta che la Città si mostra particolarmente sensibile ad esercitare il proprio diritto di scelta per la democrazia decentrata. Ci si auspica, altresì, che il voto possa essere stato libero, spontaneo e non soggetto ad alcuna forma di manipolazione. Sono questi i migliori presupposti per far ritornare la gente ad avere fiducia nella politica e nei loro rappresentanti.