Aeroporto Trapani Birgi. L’Altra Sicilia: ha inoltrato una comunicazione alla Corte dei Conti Sicilia e alla Procura della Repubblica di Trapani
Il tempo scorre inesorabile ed il destino dell’Aeroporto Trapani/Birgi è sempre più incerto. Da assemblee, adunanze, consigli comunali aperti e “chiacchiere da bar” non emerge nulla di buono; anzi il tutto lascia presagire al peggio. A rendere ancora più offuscato lo scenario, una comunicazione all’Autorità Giudiziaria e all’Organo di Controllo.
Lo si apprende dalla testata giornalistica www.osservatorio-sicilia.it , iscritta presso il Tribunale di Marsala e di cui è direttore responsabile Michele Santoro. Pur non entrando in merito all’inchiesta giornalistica da loro condotta per dovere di cronaca riportiamo solo le prime righe testuali del loro articolo: “L’Associazione di diritto internazionale, L’Altra Sicilia, ha inoltrato stamani (articolo pubblicato in data 15 ottobre sul sopra menzionato giornale on line, ndr) alla Corte dei Conti Sicilia, Sezione Controllo Enti Locali e alla Procura della Repubblica di Trapani, con una comunicazione diretta ai rispettivi presidenti, Maurizio Graffeo e Marcello Viola, un esposto affinchè vengano presi in esame gli accordi tra la Società di Gestione dell’Aeroporto e Ryanair, e tra la Camera di Commercio di Trapani e la società MSL (Marketing Services Limited ) che fa capo a Ryanair, e valutare se i trasferimenti di denaro, 3,4 milioni di euro l’anno da Airgest a Ryanair, e 2,1 di euro l’anno dai comuni del trapanese alla Società MSL ( attraverso la Camera di Commercio di Trapani, siano legittimi e soprattutto, se le procedure di utilizzo di fondi pubblici a favore di privati sono coerenti con le norme di legge in vigore”.
A Margine di tutto ciò nell’opinione pubblica c’è molta confusione. Ma la cosa assai più grave è che la stessa confusione alberga nei pubblici amministratori dei 24 comuni del trapanese, con alla guida la Camera di Commercio, che si sono impegnati e stanno onorando l’impegno assunto del piano di comarketing; ma anche in seno all’AIRGEST, la società pubblica-privata (49% delle azioni in mano alla Regione Sicilia, il 2% alla Camera di Commercio di Trapani e 49% ad imprenditori privati). Non vi sono, ad oggi, chiare prese di posizione sulla vicenda. A margine di adunanze, assemblee e consigli comunali aperti per far “continuare a far atterrare Ryanair sul Trapani Birgi”, viene lecito chiedersi se i pubblici amministratori sono soddisfatti della contropartita del piano di comarketing; perché gli esercenti del settore alberghiero-ricettivo, della ristorazione e dei servizi turistici non sono soddisfatti delle presenze in provincia. E’ giusto comunque che il territorio onori i piani di comarketing stipulati, direttamente o indirettamente, con Ryanair per la somma di 5,5 milioni di euro l’anno, anche se ce chi sostiene che l’impegno economico possa essere molto più gravoso per la provincia di Trapani. Allo stesso tempo è giusto che, con numeri alla mano, la compagnia aerea battente bandiera irlandese dimostri quanto ha realmente garantito, nel 2014, nello scalo trapanese.
Ovvero: se ha mantenuto la stessa presenza di aeromobili sul Trapani/Birgi, rispetto al 2013; se, nello stesso anno solare ha mantenuto integre tutte le rotte; se ha fatto sì che i flussi turistici rimanessero invariati rispetto all’anno prima; se realmente ha effettuato i piani di comarketing per incrementare l’arrivo dei turisti al Vincenzo Florio. Qualora abbia garantito tutto ciò, l’Assemblea dei Comuni del Trapanese non ha che scusarsi dei ritardi maturati e magari sobbarcarsi, pure, gli oneri di ritardato pagamento ed interessi passivi al tasso di mercato. In caso contrario, alla prossima Assemblea dei Comuni o Consigli Comunali aperti al pubblico i pubblici amministratori che hanno aderito all’accordo di promozione turistica con la società “Airport Marketing Service Limited”, alias il piano di comarketing con “Ryanair”, con dati alla mano, farebbero bene pretendere il rispetto degli accordi contrattuali nella stessa misura in cui viene chiesto il contributo economico.
Perché se è giusto rispettare un contratto, è altrettanto giusto che chi lo ha preteso rispetti la propria parte. E, poi perché non rivedere per i prossimi anni l’accordo di comarketing facendolo pesare l’onere economico, per come è giusto, solo su cui usufruisce dell’Aeroporto. Si potrebbe definire una tassa aeroportuale per quanti transitano sul Vincenzo Florio (anche per i locali) di 3 – 4 euro, o anche per ogni tratta percorsa) più una tassa di soggiorno per i turisti (di un paio euro o anche più al giorno). I risultati potrebbero essere eclatanti: tutti lavorerebbero per far crescere il Trapani/Birgi, perché ognuno ne trarrebbe un vantaggio: Ryanair e l’Airgest, ma anche il territorio e la sua popolazione. Il denaro pubblico “risparmiato” potrebbe essere reinvestito in luogo per strutture, infrastrutture e animazione del territorio. Il tutto, ovviamente” a scopo turistico.