Aeroporto, riunione fra pochi “intimi”. Il futuro del Trapani Birgi appare incerto
Aeroporto, riunione fra pochi “intimi”. Il futuro del Trapani Birgi appare incerto
Incontro, scarsamente partecipato in Aeroporto per esaminare la situazione economico-finanziaria in vista dell’atteso varo del piano di rilancio (risanamento delle passività dell’Aigest e bando pubblico per attirare una compagnia aerea al Vincenzo Florio). Presenti, come si apprende da un comunicato stampa, il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, assieme al primo cittadino di Salemi Domenico Venuti. Gli altri 22 primi cittadini sicuramente avevano di meglio da fare. I due sindaci, a nome dei colleghi della provincia di Trapani clamorosamente assenti, si sono incontrato nella tarda mattinata di oggi con alcuni rappresentanti e con il Direttore del Consiglio d’Amministrazione dell’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Birgi.
Nel corso della riunione è emerso che il bando sul “Vincenzo Florio” si trova in atto in 5^ Commissione “Cultura, formazione e lavoro” per il parere di competenza. Questa è stata la novità del giorno. Altro ritardo nell’Inter procedurale in quanto oltre al passaggio in Commissione, dove l’atto deve essere esitato positivamente, vi é il ritorno del carteggio all’Assessorato al Turismo, sperando di non incappare nella tradizionale pausa estiva.
Tutta colpa della burocrazia i starete chiedendo. Noi aggiungiamo, con un pizzico di critica, della politica che, quando vuole, sa essere molto lenta. La cosa drammatica, responsabilità a parte, è che, purtroppo, si è perso tanto, troppo tempo. Oltre a saltare la programmazione aerea del 2018 si rischia anche per quella del 2019.
Speriamo, francamente, di no. Il calo delle presenze turistiche nel territorio è evidente ed i risvolti negativi per gli operatori del settore sono sotto gli occhi di tutti. Torniamo a ribadire che le responsabilità sono prettamente politiche, questo Aeroporto, purtroppo, è nato sotto una cattiva stella. E cosa peggiore è che a nessuno interessa un traffico aereo consistente e l’autonomia del Trapani Birgi. Si ha l’impressione che non si vogliono risolvere i problemi, poichè si sta girando tanto attorno alla soluzione, forse volutamente. Il sospetto è che alla fine si “trasferirà” la gestione di Trapani Birgi alla vicina a Palermo Punta Raisi. Le “spine nel fiango” non piacciono a nessuno, specialmente a chi non ha più dove espandersi territorialmente e, magari, si vede osteggiato dalle potenzialità del “vicino di casa”. Il Trapani Birgi che ha dimostrato con Ryanair di saper fare numeri di un certo livello ha causato, purtroppo, la propria fine. La storia insegna che il nemico va eliminato prima che possa essere un reale pericolo.
Le nostre sono solo supposizioni e, per il bene del territorio che difendiamo a spada tratta, auspichiamo di sbagliarci, perchè cessando l’operatività del Trapani Birgi muore una grossa fetta della Sicilia Occidentale. La stessa che, illusa dal flusso in transito al Vincenzo Florio degli anni passati, si è pesantemente indebitata per creare strutture e servizi in ambito turistico. Oggi, molte di esse, sono cattedrali neldeserto, senza un Milone e mezzo di gente in transito. Viene lecito chiedersi in questo contesto dove sono finiti i Deputati eletti nel territorio trapanese. La loro “assenza” non ha giustificazioni che tengono. Vergogna, non siete degni degli incarichi ricoperti.