Aeroporto, non ancora aperte le buste, forse la prossima settimana
La lentezza della burocrazia in Sicilia rassenta l’inverosimile. A quasi un mese dal termine ultimo per partecipare al bando milionario per far far ritornare gli aerei a volare da e per il Trapani Birgi si registrano ritardi nell’apertura delle buste. Tutta colpa del Cuc, l’organismo delegato ad aprire le buste di Alitalia e Blue Air, le uniche due compagnie aeree che hanno partecipato al bando ”promozione”.
Entro i prossimi 3 giorni Spadola, sorteggiato in una lista di candidati, dovrà comunicare di avert accettato o meno il nuovo incarico. Nella migliore delle ipotesi il Cuc. potrá riunirsi entro la prossima settimana per aprire le buste ed esaminare a quali delle 25 rotte hanno partecipato l’Alitalia e Blue Air.
Ancora una volta la burocrazia si accanisce contro lo scalo trapanese che negli ultimi anni, con l’uscita di scena di Ryanair, ha visto precipitare il transito aeroportuale. Il calo dei turisti ha aggravato la crisi economica che da una decina di anni imperversa sulla Sicilia sud occidentale.
nell’ultimo biennio l’aeroporto di Birgi ha fatto registrare un autentico tracollo, passando dai quasi 2 milioni di passeggeri del 2013 a 1.292.000 nel 2017, con un 2018 in ulteriore calo. Ciò per il disimpegno di Ryanair che, scaduto il precedente contratto, ha cancellato la maggior parte dei voli.
Il piano di promozione della Regione Sicilia che non ha dato gli sperati frutti puntava sulla credibilità internazionale del brand Sicilia, sulla fidelizzazione e sulla destagionalizzazione dei flussi nella Provincia regionale di Trapani. E, in questoqcontesto, si invitano gli imprenditori del territorio a «fare rete» e i sindaci dei Comuni, almeno i più grandi, ad entrare a nella compagine societaria di Airgest per essere protagonisti dello sviluppo territoriale.
Gli scenari si sono evoluti velocemente e dopo la partecipazione di soltanto 2 compagnie aeree ai 25 appalti del bando di promozione appare inevitabile vista la fusione dell’Airgest del Trapani Birgi con la Gesap di Palermo Punt Rais, e forse un ”matrimonio” allargato con l’accorpamento pure dell’aeroporto di Pantelleria.
Il Presidente della Regione proprio la scorsa settimana aveva ipotizzato la nascita di due grandi poli aeroportuali sull’Isola. L’altro raggruppamento nascerà in Sicilia Occidentale con l’accorpamento di Comiso e Lampedusa all’Aeroporto di Catania. Due poli, meno problemi logistici e maggiore facilità nel gestire i fondi per il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali siciliane.
E tutti vissero felici e contenti. Un lieto fine, almeno per Palermo e Catania che vedrebbero aumentare a dismisura il plafond degli investimenti, come il numero di voli e passeggeri. E, come l’economia insegna, finiranno per far venire sempre meno l’importanza strategica di Trapani e Comiso, destinati a diventare sempre piú rami secchi della mobilità aerea della Sicilia.
Le nostre, per il momento, sono solo supposizioni. Campanilisticamente speriamo di sbagliarci, ma sarà il tempo a fare chiarezza in questa intrigante vicenda dove si stanno scontrando i poteri forti della Sicilia Occidentale, per “evitare” che il Trapani Birgi possa essere in futuro lo scalo alternativo a Punto Rais.