Aeroporto, nessuna compagnia aerea ha partecipato al bando

Nessuno è interessato a volare da e per l’aeroporto Trapani Birgi. Ancora un tentativo di rilancio andato a vuoto. Forse i bandi non sono economicamente “appetibili”. 

Non ha sortito effetto la nuova iniziativa per attribuire i rimanenti 22 lotti che non erano stati assegnati in occasione dell’aggiudicazione degli altri tre lotti dei servizi di promozione turistica affidati alla compagnia Alitalia per Lazio, Lombardia e Campania e alla Blue Air per il Piemonte.

Alla procedura scelta con la pubblicazione dei bandi  non ha partecipato nessuna Compagnia aerea. Cosa assai strana. 

All’assegnazione tramite bandi si era giunti dopo una serie di incontri tra l’assessorato regionale al Turismo, l’Airgest e i Comuni interessati per decidere la strategia più idonea per giungere all’assegnazione dei rimanenti 22 lotti.

È stato il comune di Marsala – ente capofila tra quelli dell’Accordo di collaborazione per lo sviluppo della vicina aerostazione «Vincenzo Florio» – a formalizzare la procedura con un atto del dirigente del Comune, settore Commercio ed Attività Produttive, Giuseppe Fazio, finalizzato a ricercare Compagnie cui assegnare le 22 tratte nazionali ed europee.

In pratica, nessuna compagnia aerea, malgrado gli incentivi, sembra interessata a spostare qualche velivolo sul Trapani Birgi. E pensare che potenzialmente lo scalo ha un grosso appeal, Ryanair riusciva a trasportare quasi 2 milioni di passeggeri l’anno. E non lo faceva certamente per beneficenza.

Cosa è cambiato? O cosa ci nascondono. Perchè i bandi per il rilancio del Trapani Birgi non sono appetibili? Forse Il nodo da sciogliere è proprio questo. Chi ha stilato i bandi non è stato capace di renderli attraenti.

Del resto quando gli altri aeroporti “barattano” numero di passeggeri in transito  con banconote a chi puó interessare un ritorno di uno scalo in termini di pubblicità. I bilanci le aziende di tutto il mondo li chiudono con i ritorni economici e non le aspettative di tot campagne pubblicitarie che potrebbero far crescere più o meno il flusso turistico su un aeroporto. La logica imporrebbe di calcolare il prezzo medio con cui fanno incetta di passeggeri in transito gli altri scali e mettersi sul mercato con le stesse armi.

Se tale “incentivo”, ipoteticamente, fosse di 7 euro a passeggero basterà dividere l’ammontare di 14 milioni di euro per tale cifra e sicuramente 2 milioni di passeggeri, come per “miracolo” ritorneranno a volare dall’aeroporto Trapani Birgi. Provare per credere.

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