Aeroporto, il ritorno del “figlio prodigo”, nuovi voli in autunno

A volte ritornano… È il caso di dirlo: Ryanair ha programmato 4 voli per la prossima stagione sul Trapani Birgi. E’ possibile, già da ora, prenotare i voli da e per  Cagliari, Bologna, Pisa, ma dal 28 ottobre prossimo, proprio quando la stagione turistica è irrimediabilmente compromessa.

Attualmente il Vincenzo Florio viene servito da soli 13 collegamenti: Pantelleria (Mistral Air), Malta, Cagliari e Napoli (Aliblue), Amsterdam e Maastricht (Corendom), Torino (Blue Air), Milano Linate e Roma Fiumicino (Alitalia), Orio al Serio, Francoforte, Karlsruhe, Praga (Ryanair). Ben poca cosa. I danni arrecati al territorio dalla Compagnia irlandese sono incalcolabili. Il numero dei passeggeri in transito é crollato miseramente.

Si calcola un calo del 90%. I tempi del milione e mezzo di passeggeri in transito sono lontani. Meno voli equivale a meno turisti e allo stesso tempo gravi disagi nella mobilità locale, nella continuità territoriale invocata dall’allora Presidente della Provincia Giulia Adamo ed in merito della quale riuscì a far decollare lo scalo con lo slogan “una provincia con le ali”.

Il “ritorno” degli irlandesi non è casuale, tantomeno é una missione “umanitaria”. Ryanair sente l’odore del denaro, quello dei circa 15 milioni di euro messi a bando dalla Regione Sicilia per il periodo 2018 – 2020. E non vuole rischiare di compromette i già tesi rapporti. Il bando pubblico, dovuto per garantire le  pari opportunità e per trovare servizi al miglior rapporto qualità prezzo, é un inutile sperpero di denaro pubblico. Un dissanguamento delle casse della Regione è di conseguenza risorse sottratte alla collettività.

Viene lecito chiedersi come mai non si sia pensato a mettere una tassa di pochi euro su chi vola dal Trapani Birgi, una sorta di tassa aeroportuale. Ipotizzando il ritorno ai fasti di un tempo, quando un milione e mezzo di passeggeri, con soli 3 euro a transito si realizzerebbe 4 milioni e mezzo. Nessuno avrebbe da obiettare e, ogni 3 mesi il ricavato andrebbe destinato alle compagnie aeree in base a quante persone hanno fatto volare, da e per Trapani. Una soluzione semplice che spingerebbe i vettori ad impegnarsi di più per poter ricevere un bonus maggiore e senza intaccare le leggi della libera concorrenza.

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