Aeroporto, i Sindaci si coalizzano, mentre la Regione tace
Nasce l’Osservatorio dei sindaci per tenere alta l’attenzione attorno al Vincenzo Florio.
Mentre la politica continua a discutere il futuro dell’Aeroporto Trapani Birgi appare sempre più incerto ed il suo ritorno a funzionare a pieno regime slitta da una stagione all’altra. Forse non sarà operativo neanche dalla prossima primavera-estate. Gli operatori turistici sono disperati, i turisti scarseggiano, non vi sono molte prenotazioni e le strutture stentano a restare aperte. Marsala, come anche Trapani, è in ginocchio. Anche a San Vito Lo Capo è alle Isole Egadi, centri che sono assediati dal turismo estivo, risentono dell’ingiustificata assenza di voli nell’aeroporto trapanese.
Nella mattinata di ieri, nella sede dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi si è tenuto il solito inconcludente incontro per attenzionare presente e futuro dell’importante aerostazione trapanese. La Regione Siciliana che detiene il pacchetto di maggioranza dell’Airgest, la società mista che gestisce il Vincenzo Florio, si è impantanato nei meandri della burocrazia facendo allontanare la riapertura dello scalo trapanese a tempo indeterminato. Il tutto lascia presagire nulla di buono.
Il sindaco di Marsala manifesta dubbi e incertezze circa la soluzione definitiva dei due gravi problemi che stanno alla base dell’assenza di voli: il risanamento delle passività dell’Aigest ed il bando pubblico per attirare uno, o più, vettori aerei interessati a spostare i propri aerei sull’aeroporto trapanese. L’opinione pubblica continua ad essere preoccupata a e fino a quando non vedrà inseriti i voli nella programmazione, accessibili on line per le prenotazioni, non sarà tranquilla. Si è perso tanto, troppo tempo ed è già saltata la stagione estiva in corso e si rischia anche per il 2019. L’aerostazione è deserta da quando vi sono pochi voli. I Sindaci del territorio hanno reato un Osservatorio: s’incontreranno ogni martedì, per vedere cosa è stato fatto e cosa mettere in atto. Il “Vincenzo Florio” non ha colore politico, è stato sottolineato dai primi cittadini – tutti dobbiamo lottare per dare concrete risposte alla collettività e soprattutto ai 430 mila abitanti della nostra provincia.
All’incontro di ieri erano in tanti: oltre al Sindaco di Girolamo, coordinatore per l’accordo di co-marketing, hanno preso parte all’incontro i suoi colleghi Giacomo Tranchida (Trapani), Daniela Pecorella Toscano (Erice), Francesco Stabile (Valderice), Giuseppe Peraino (San Vito Lo Capo), Nicolò Rizzo (Castellamare), Roberto Maiorana (Buseto Palizzolo); nonché gli assessori Vito Ballatore (Mazara del Vallo), Giovanni Sammartano (Favignana), Bartolomeo Dilluvio (Campobello di Mazara) e Matteo Angileri (Paceco).a Presente, anche Elena Ferraro, componente del Consiglio d’Amministrazione dell’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Birgi.
La Ferraro, dimostratasi ottimista, ha ribadito che “domani il bando 2017 – 2020 per un importo di 17 milioni di euro, sarà discusso, e si spera approvato, in 5^ Commissione a Palazzo dei Normanni. Se tutto procederà in maniera positiva il bando ritornerà negli uffici dell’Assessorato al Turismo e quindi verrà trasmesso alla ragioneria Generale. Solo dopo il visto di quest’ultimo organismo l’Assessore al Turismo potrà emanare il decreto finale. L’ultimo atto sarà poi quello che il progetto verrà trasmesso alla Cuc Trinacria per l’espletamento delle procedure di gara. Intanto giovedì – ha continuato la Ferraro -l’Assemblea generale dell’Airgest quasi certamente procederà alla ricapitalizzazione della società”.
E nelle more… “In attesa dell’esecutività del bando occorre trovare qualche soluzione per incentivare l’attività dell’aeroporto di Birgi – ha sottolineato il Sindaco Giacomo Tranchida. Bisogna trovare un’intesa con l’aerostazione di Palermo e con la società che lo gestisce per cercare possibilmente di far atterrare alcuni voli su Trapani”.
Sicuramente Tranchida voleva dire di spostare alcune tratte aeree, poichè l’ipotesi fare atterrare gli aerei destinati a Palermo su Trapani per alleggerire il traffico aereo congestionato di Punta Raisi non risolve per nulla il problema. Il Trapani Birgi deve riconquistare la propria autonomia, deve avere le proprie tratte, deve garantire la continuità territoriale per i residenti, ma soprattutto deve riportare i turisti che vogliono soggiornare nel Trapanese. Non serve a nulla far atterrare gli aerei a per poi portare i passeggeri in autobus a Palermo. Attenzione a non cadere nella trappola tesa dall’aeroporto palermitano che non ha mai visto di buon occhio la crescita dello scalo trapanese. Da tempo la Gesap, società che gestisce Punta Raisi cerca di mettere le proprie mani sull’Airgest, significherebbe la fine di questo territorio, delle velleità turistiche di questa terra.
La piena funzionalità dello scalo aereo Trapani Birgi è prioritario e se sarà necessario la popolazione di questo versante della Sicilia dovrà scendere in piazza per difenderlo. Da questa infrastruttura dipende il futuro di tutti noi. E non è cosa da poco.