Aeroporto di Trapani, Delrio convocherà i vertici di Ryanair a Birgi. Forse sarebbe il caso di puntare su altre compagnie
“La presenza di Ryanair a Birgi è essenziale per lo sviluppo turistico e quindi anche economico del territorio, per questo non è accettabile che il Trapanese perda un collegamento così strategico per beghe politiche e debiti societari. Il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, convocherà al più presto un tavolo tecnico con la Regione, l’Airgest e gli enti locali”. Lo dice il sottosegretario Davide Faraone interessato dalla vicenda dopo la recente visita a Marsala. “La Sicilia deve puntare con decisione sul turismo e su uno sviluppo duraturo e sostenibile per il quale è essenziale un aeroporto ben collegato”, aggiunge Faraone. Del resto alcune settimane fa, nel corso del suo tour siciliano, il premier Matteo Renzi, aveva promesso che la permanenza di Ryanair a Birgi sarebbe stato un suo impegno personale.
Buoni propositi, tante belle parole e proclami in chiaro stile elettorale, ma nessuno ancora ha trovato il sistema per appagare le pretese economiche della compagnia aerea battente bandiera irlandese. La permanenza di Ryanair, volenti o dolenti, è strettamente legata al mantenimento del Piano di Comarketing e ai debiti esosi che Airgest ha maturato negli ultimi anni di gestione dell’aerostazione Vincenzo Florio. Se vero è che il 90% dei sindaci dei 24 comuni del Consorzio dei Comuni della Provincia di Trapani capeggiati dalla Camera di Commercio sono disposti a pagare pur di continuare ad avere Ryanair a Trapani resta il problema ancor più grave del ripianamento dei debiti di Airgest. Sicuramente non potranno farlo i Comuni. Dovrebbe intervenire la Regione, tra l’altro detiene la maggioranza delle quote dell’Airgest, ereditate dall’ex Provincia Regionale di Trapani quando è stata “spazzata” via dal Presidente Rosario Crocetta. Ma questa è un’altra “farsa” di cui tutti siamo a conoscenza e su cui è meglio calare un velo pietoso.
In questo contesto drammatico, per il mantenimento della continuità territoriale e per le sorti turistiche della Sicilia Occidentale prendono sempre più corpo le rivendicazioni – giuste – di chi si pone interrogativi sul rapporto Ryannair – Aeroporto Trapani/Birgi, ed in modo particolare al rapporto privilegiato di cui gode la compagnia aerea irlandese in questo territorio. Il riferimento non è solo al piano di Coomarketing, circa 3 milioni di euro l’anno pretesi per qualche banner pubblicitario sui siti internet, ma anche ai costi di gestione della struttura aeroportuale che gravano sul territorio. Si ha l’impressione che si stia speculando un tantino di troppo sulla paura dei “trapanesi” che temono di non poter più volare o atterrare al Trapani/Birgi
Ryanair sta sicuramente bluffando, tende al rialzo… della posta. In pratica tira la corda, ma no ha nessuna intenzione di lasciar questo territorio, proprio ora che il mondo sta scoprendo la Sicilia Occidentale. Altre compagnie potrebbero essere interessate, la stessa Alitalia riconosce, oggi, all’Isola un ruolo strategico, di straordinaria bellezza, capace di coniugare il meglio del nostro Paese: cultura, arte, cibo e calore delle persone. Alitalia intende promuovere le rotte verso la Sicilia per rendere sempre più accessibile questo patrimonio di bellezza ai turisti e per garantire la mobilità dei suoi residenti. Ciò è quanto emerso al termine di un incontro tra i vertici dell’Alitalia, rappresentata dal Presidente Luca Cordero di Montezemolo e dall’Amministratore Delegato Cramer Ball, e quelli di SAC – Società Aeroporto di Catania, nelle persone della Presidente Daniela Baglieri e dell’Amministratore Delegato Nico Torrisi. Le due aziende hanno condiviso l’apertura di un tavolo di lavoro finalizzato a un piano di sviluppo dei collegamenti sulla Sicilia orientale. Ad oggi Alitalia serve sei aeroporti siciliani (Catania, Palermo, Comiso, Trapani, Pantelleria e Lampedusa) con 260 voli a settimana. In particolare sugli aeroporti di Catania e Comiso la Compagnia è presente con 130 voli settimanali verso le destinazioni di Roma Fiumicino, Milano Linate, Napoli, Bologna e Lampedusa.
La trattativa si è svolta in Sicilia Occidentale perchè il Trapani/Birgi viene considerata una base operativa di Ryananir. Motivazione per la quale nessuna altra compagnia aerea intende avviare collegamenti seri e duraturi da questo Aeroporto. Sarebbe il caso di non pendere più dalle labbra dei manager della compagnia irlandese il cui scopo è quello di far lievitare solo gli introiti per l’azienda, ma di iniziare a quantizzare costi-benefici e a chiedere adeguate contropartite a Ryanair sia per i voli nazionali che per quelli internazionali, al fine di soddisfare sia le esigenze dei turisti che quelle degli abitanti del luogo, con particolare attenzione alle esigenze di mobilità delle persone che hanno bisogno di cure per particolari patologie, delle famiglie, dei giovani, degli universitari e degli sportivi del luogo.