Aeroporti Trapani e Comiso, si potrebbe volare a prezzi scontati, ma è scontro sui fondi della continuità territoriale

Al via la trattativa per la continuità territoriale: 52 milioni per collegare gli aeroporti minori siciliani con i principali scali nazionali.

Voli a tariffe agevolate fra Comiso e gli aeroporti di Milano e Roma, da Trapani per Brindisi, Napoli, Ancona e Trieste. È il progetto sull’utilizzo dei fondi per la “continuità territoriale” fra gli aeroporti minori della Sicilia e il resto del Paese su cui si è iniziato a discutere a Roma. Agevolazioni simili a quelle da anni in vigore in Sardegna, non senza polemiche e ricorsi, ma che per la Sicilia sono ancora in fase di studio perché più complesse da tradurre in pratica.

Così si è aperto il tavolo tecnico-istituzionale sulla “continuità territoriale” presieduto dal presidente della Regione Nello Musumeci delegato a presiederlo dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Insieme a Musumeci, l’assessore regionale delle Infrastrutture Marco Falcone, i rappresentanti del ministero delle Infrastrutture, dell’amministrazione regionale, dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile), dei Comuni di Comiso e Trapani e delle società di gestione dei due aeroporti Soaco e Airgest.

Secondo gli studi appena presentati i voli a tariffe agevolate fra Comiso e Milano (uno al giorno) e Comiso e Roma (due al giorno) costano 30 milioni di euro per tre anni. I quattro voli da Trapani valgono 22 milioni per tre anni. In totale sono 52 milioni, sei in più di quanti sono al momento disponibili. Al momento sul piatto il Mit di Toninelli ha rimesso 31 milioni di euro non spesi per la continuità territoriale negli anni scorsi. La Regione ha impegnato 15,5 milioni. Musumeci e Falcone hanno chiesto 4 milioni di euro in più al ministero impegnandosi a coprire il resto della differenza ma la prima risposta è stata negativa.

“Ho preso atto che il governo centrale chiede ulteriori risorse a carico della Regione – ha detto polemico Musumeci – Abbiamo detto che provvederemo per la nostra quota, ma anche lo Stato faccia la propria parte. Comiso e Trapani sono territorio nazionale e le esigenze di quei cittadini sono pari a quelle di ogni altro cittadino europeo. Ciò che mi preoccupa è che all’interno dei Palazzi si dica una cosa e fuori un’altra”.

Se ne riparlerà al prossimo incontro fissato per il 26 febbraio, stavolta a Palazzo d’Orleans. Per quella data Musumeci, su input del suo nuovo consulente per il settore aeroportuale, l’ex presidente Enac Vito Riggio, ha chiesto ai tecnici del ministero di verificare anche la correttezza di tutta la procedura con i funzionari di Bruxelles. Tutto ciò per evitare cattive sorprese e non vedersi poi bocciare il tutto dall’Europa sotto la voce “aiuti di Stato”.

Musumeci ha chiesto di incontrare il ministro Danilo Toninelli per verificare la volontà politica di contribuire allo stanziamento aggiuntivo di risorse: “Noi tiriamo fuori altre risorse come Regione, ma è chiaro che lo Stato non può rimanere alla finestra”, spiega Musumeci. Ma la strada sembra in salita malgrado il pressing di parlamentari regionali e nazionali Cinquestelle nei confronti del governatore della Sicilia. Intanto, mentre si apre il tavolo sulla continuità territoriale, gli scali di Trapani e Comiso attendono l’assegnazione delle altre rotte messe a bando alcuni mesi fa con il “comarketing” e per le quali nessuna compagnia ha presentato offerte.

 

fonte: www.repubblica.it

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