Aeroporti siciliani in declino. Trapani -26,5% di passeggeri ad agosto
Per il rilancio degli Aeroporti siciliani oltre alla privitalizzazione occorre metterli a sistema, sostiene Nino Minardo, Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati.
Agosto nero per l’Aeroporto di Trapani Birgi che ha perso il 25,6% di passeggeri rispetto all’anno precedente. Un dato che lascia l’amaro in bocca non solo alla gestione dello scalo ma anche al settore turistico ricettivo che ne ha pagato le conseguenze. Non a caso, a differenza degli anni precedenti, moltissime strutture ricettive (alberghi. beb, affittacamere ecc.) non hanno registrato il tutto esaurito. La situazione potrebbe aggravarsi ulteriormente se Ryanair lasciasse la Sicilia a causa della tassa addizionale che non intende pagare e l’assenza di alternative.
Gli aeroporti siciliani attualmente non hanno nessun tipo di coordinamento e di strategia comune e ciò non emerge solamente nei momenti di difficoltà ma anche nella crescita disomogenea, dalle difficoltà perenni di Comiso e Trapani. Gli ultimi dati di agosto relativi al traffico passeggeri se segnano numeri molto positivi per Palermo e Catania dall’altra vedono gli scali di Comiso e Trapani con numeri in negativo: -15,7% di passeggeri rispetto ad agosto 2023 per Comiso e addirittura -25,6% per Trapani-Birgi”.
“Quella della privatizzazione degli aeroporti siciliani è un percorso non solo auspicabile ma anche necessario se vogliamo attrarre nuovi investimenti, creare sviluppo e sostenere il turismo. Tuttavia privatizzare non basta, serve creare un coordinamento tra gli scali e perché no un sistema unico che non mortifichi gli aeroporti più piccoli ma al contrario li valorizzi” lo afferma il deputato Nino Minardo, Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati.
Per il Presidente della Commissione Difesa di Montecitorio “un modello di sviluppo interessante è quello della Campania dove un unico soggetto in una logica di sistema integrato e complementare gestisce sia lo storico scalo di Napoli-Capodichino che il nuovissimo aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi. La gestione unica ha consentito di sviluppare un imponente piano d’investimenti infrastrutturali e, al contempo, una significativa rete di collegamenti aerei senza contare le prospettive di sviluppo economico che incideranno sul PIL del territorio e avranno importanti ricadute occupazionali”.
“Le soluzioni tuttavia possono essere molteplici ma una visione strategica è assolutamente indispensabile, altrimenti il destino degli aeroporti più piccoli sarà segnato con conseguenze inevitabili su quelli più grandi oltre che un grave danno economico per tutta la Regione” conclude Minardo.