Abusi sul bagnasciuga dello Stagnone di Marsala, nessuno interviene
Dire che questa è una Città strana è ben poca cosa. A Marsala capita di essere multati, anche pesantemente, per non aver esposto in tempo utile la park card nel posteggiare nelle strisce blu, per aver portato un cagnolino sulla spiaggia, per aver sostato fuori dagli spazi delimitati, per aver esposto i rifiuti fuori orario o per non essersi attenuti scrupolosamente al rigido regolamento della differenziata. Nulla da obiettare, le regole vengono fatte ed applicate per essere rispettate. Se cosí non fosse ognuno si sentirebbe autorizzato a fare quel che vuole. Capita spesso, sempre a Marsala, per cose ben più gravi nessuno sembra accorgersene. E, cosí, fatti gravi, anche sotto l’aspetto penale, restano inpuniti e vengono quasi “regolarizzati” all’occhio dell’occhio dell’opinione pubblica.
La premessa è d’obbligo per raccontare lo scempio perpetrato sul bagnasciuga dello Stagnone, in piena area protetta dalla Riserva. Stiamo parlando di Punta Palermo, dove da due anni – cosí come segnalato dall’avv. Paolo Ruggieri – è stata “privatizzata” una fetta del territorio con la costruzione di panchine, ombrelloni, barbecue ed altro.
Cosí descrive l’avvocato Ruggieri quanto accaduto: “E’ assurdo, che siano trascorsi due anni da quando è stato allestito un obbrobrio abusivo nella piccola spiaggetta della Spagnola (Punta Palermo) e che nessun ente o persone predisposte alla salvaguardia del territorio se ne siano accorte. Fino a qualche anno fa, non ti potevi permettere di spostare una pietra o pulire la spiaggia, perché tutto ciò comportava danneggiare l’ambiente. Il luogo, è diventato una zona per richiamare tutte quelle persone, che penso non abbiano rispetto nemmeno per se stessi, e che hanno il tempo di accendere fuochi, arrostire, mangiare, bere e andarsene, lasciando immondizia dappertutto e soprattutto indisturbati. E’ uno scempio !!! Chi ha fatto tutto ciò, è di sicuro qualcuno che ha potuto realizzare senza essere disturbato, dato che ha avuto il tempo di portare tufi, panchine, ombrelloni e sopratutto cementare il tutto. Mi auguro per la Città di Marsala, che qualcuno intraprenda una azione per la salvaguardia del territorio della Spagnola, biglietto da visita per il turismo, anche perché così non penso possa diventare patrimonio dell’UNESCO”.
La nostra redazione, dalle foto che vedete in questo articolo, non può che concordare con l’avvocato Ruggieri per lo scempio perpetrato ai danni del patrimonio comune. Nel tentativo di amplificare quello che era uno sfogo di un cittadino su Facebook abbiamo con piacere ospitato la notizia sul nostro giornale on line con la speranza che qualcuno, dei diversi Enti ed Istituzioni Pubbliche territorialmente competenti, possa aggire e dare risposte concrete a chi ancora crede nella legalità e nella giustizia.
La “veranda sul mare” di Punta Alga, nella Riserva delle Isole dello Stagnone, va rimossa e l’area bonificata. La storia recente di questa città ci insegna che per colpa di qualche spregiudicato che negli anni ’70 costrui a due passi da bagnasciuga Marsala ha precluso il suo futuro turistico avendo “favorito” la cementificazione delle coste. Anche allora, chi avrebbe dovuto esercitare i controlli o applicare legge e gli strumenti coercitivi, fu assente.
Oggi ne piangiamo le conseguenze, grazie al dissesto idreogelogico che è stato provocato, le maree hanno eroso la costa fino al punto che fra una cinquantina d’anni al posto del litorale avremmo le macerie delle case abusive inghiottite dalle mareggiate. Pardòn non più abusive, in quel momento, perchè i nostri deputati regionali (l’on. Mimmo Fazio vi ha tentato fino allo scorso mese n.d.r) le avranno fatte sanare in tempo utile per poter chiedere allo Stato il risarcimento per “calamità naturale”.