Ancora un caso di malasanità in Sicilia, ci viene segnalato da una lettrice che racchiude in una email tutta la propria rabbia, amarezza e delusione… per quanto accaduto ad un proprio familiare. Lo sfortunato protagonista della grottesca storia, che stiamo per raccontarvi lo chiamiamo “Totò”, ma non manteniamo l’anonimato della struttura ospedaliera.
Dopo la lunga attesa in pronto soccorso, l’uomo è stato ricoverato per 10 giorni, causa anche la non presenza di un neurologo nella struttura ospedaliera (l’unico in pianta organica a Marsala era in ferie dal 24 al 31 dicembre) e l’Asp non avrebbe avuto personale a sufficienza per la sostituzione
I fatti che la nostra lettrice racconta si sono verificati giovedì 20 Dicembre 2018 ore 18.00 circa, al Pronto Soccorso dell’Ospedale Paolo Borsellino di Marsala, quando il paziente, giunto in stato confusionale, con un trauma cranico, vasta ferita alla testa ed emorragia cerebrale, ha avuto attribuito un codice giallo che gli ha frenato l’iter assistenziale sanitario. Non vogliamo aggiunger altro, qui di seguito vi riportiamo la lettera della lettrice.
“Totò cade e batte la nuca a casa, e’ da subito chiaro ed evidente ci sia bisogno urgentemente di in ambulanza. Si chiama il 118 per ben 4 volte, la linea e’ sempre occupata. Totò e’ ancora privo di sensi, allora le sue figlie decidono di portarlo in auto in ospedale. Ha un’escoriazione sulla testa che sanguina, nel tragitto non ricorda nulla di cosa sia successo, e’ in stato confusionale ed ha rimosso ogni memoria sul suo ultimo giorno trascorso. Si arriva al presidio ospedaliero “P. Borsellino” di Contrada Cardilla – via Salemi a Marsala, Totò viene registrato immediatamente come un caso Giallo (Paziente con lesioni gravi per i quali esiste il rischio di un peggioramento delle condizioni tali da compromettere la vita).
Sono le 19.09. Il tempo passa, nessun segno da parte degli operatori sanitari in merito alla lunghezza d’attesa o altro. Sulle pareti del pronto soccorso un volantino sui diritti del paziente tratto dalla Carta del paziente dice: “l’esistenza di tali diritti deve condurre sia i cittadini che gli altri attori del Sistema Sanitario Regionale, a porre in essere ogni azione necessaria ad attuarli e a far si che la salute si realizzi come diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Il tempo continua a passare, lo schermo delle emergenze indica nessuno in visita ma gli operatori declinano qualunque responsabilità in merito alla lunga, ingiustificata attesa. “Il medico e’ occupato” dicono.
Totò ha conati di vomito, quasi due ore piu tardi, nonostante lui lamenti freddo, la situazione in sala attesa comincia a scaldarsi. Ognuno declina ogni responsabilità e sembra non ci sia un modo per riportare l’accaduto all’attenzione di qualcuno. “Il medico e’ occupato” continuano a ripetere. Un operatore sanitario decide di prendere iniziativa e facilita finalmente la visita dal medico. Totò fa i controlli del caso, inclusa una TAC encefalica: ha un emorragia frontale di 13mm che bisogna monitorare. Sono gia passate le 21.00. Se l’emorragia non si arresta, sarà necessario trasferirlo a Palermo al reparto di neurologia per intervenire.
Totò trascorre la notte in barella con una flebo, in attesa per ben 12 ore per fare una seconda TAC che rivelerà il grado di emergenza del caso. Sono le 9.00 del mattino seguente. Alle 11.00 ancora nessun esito, si chiedono informazioni ma i parenti vengono invitati a lasciar fare ai medici il loro lavoro. Voci di corridoio suggeriscono che la TAC non e’ stata inviata correttamente e quindi il processo ricomincia con la cartella che va ri-inviata al Dipartimento di Neurologia di Palermo per consultazione. Alle 14.00 circa, Totò finalmente lascia il pronto soccorso per spostarsi su un letto del dipartimento di chirurgia dove rimarrà sotto osservazione.
Causa assenza personale qualificato (nella sede di Marsala c’è un solo neurologo, in ferie dal 24 al 31 dicembre) e conseguenti ritardi nella gestione della sostituzione con le altre aziende ospedaliere di Trapani e Palermo, Totò trascorrerà in ospedale ben 10 giorni per ritornare finalmente nel comfort della sua casa e dei suoi affetti più cari soltanto lo scorso 29 dicembre.
Quella di Totò e’ solo una delle molteplici storie di malasanità che si verificano ogni giorno in Sicilia, dove un sistema mal funzionante rende tutti vulnerabili specialmente se in momenti di emergenza come questo, quando ne abbiamo più bisogno. Quest’anno auguriamoci tutti di non necessitare mai del Pronto Soccorso per qualunque tipo di urgenza, ma soprattutto auguriamoci che la storia di Totò come dei tanti altri che ogni giorno visitano il presidio ospedaliero “P. Borsellino” di Marsala possa aiutarci a capire una volta e per tutte che e’ arrivato il momento di cambiare qualcosa.
Che questo 2019 sia un anno di miglioramento per tutti, anche e soprattutto per la nostra azienda sanitaria provinciale. Tanti auguri!”
La lettrice
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