Marsala, sanità pubblica sempre più carente; l’ex consigliere Carnese denuncia
Ancora una denuncia sull’amministrazione della sanità pubblica in questa provincia. Per la rubrica “Riceviamo e Pubblichiamo” diamo spazio all’ennesimo grido di allarme lanciato dal Presidente del Comitato Cittadino “Orgoglio Marsalese”, Giuseppe Carnese, infermiere professionale presso l’Ospedale Paolo Borsellino di Marsala, ex consigliere comunale della città. La lettera che pubblichiamo è stata, di già, inviata: al sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale, al Commissario Straordinario dell’Asp Trapani e a tutti gli organi d’informazione.
Questa la lettera di Carnese:
“Torniamo a parlare della sanità in provincia di Trapani ed a Marsala in particolare, facendo un sintetico bilancio della decennale gestione dell’ex Manager Fabrizio De Nicola. Considerato che tutti abbiamo un pò la memoria corta, è il caso di fare mente locale a quella che era lo stato di salute della sanità locale un lustro addietro.
Nel 2009, in provincia di Trapani, funzionavano a pieno ritmo sei ospedali per un totale di 690 posti letto, oltre all’ospedale di Pantelleria. I vari reparti erano dotati di risorse umane ed attrezzature mediche tali da assicurare davvero un’assistenza sanitaria adeguata alle esigenze della nostra collettività.
Negli anni successivi abbiamo assistito ad un continuo, incessante declassamento della sanità locale: i posti letto sono scesi a 640, l’ospedale di Mazara del Vallo è stato chiuso, quello di Salemi, pur avendo dato prova di struttura efficiente, è stato depotenziato, il nostro ospedale, di cui ben pochi ne volevano il trasferimento nell’attuale sede, non ha potuto seguire le sorti di quello di Mazara, grazie al gesto coraggioso dell’allora sindaco Renzo Carini, che ne ha “imposto” l’apertura, ma , nel tempo è stato sempre più “svuotato” rendendolo poco efficiente nei servizi cardini.
Lo stato in cui si trovano in atto alcuni reparti e servizi è veramente più che vergognoso: in pronto soccorso, un altro medico è andato in pensione, per un altro, è stato imposto il rientro nella sede di appartenenza, come al solito non si è provveduto alle sostituzioni, (non si capisce perché non fanno scorrere la graduatoria esistente dell’ultimo concorso) con l’evidente conseguenza che le file interminabili di pazienti, che necessitano di un pronto intervento, diventano sempre più lunghe , determinando un’inevitabile nervosismo che spesso degenera in liti con il personale ospedaliero messo, dalla direzione sanitaria Aziendale, in grosse difficoltà dovendo sobbarcarsi di turni di lavoro inumani ed operare in un clima incandescente.
La situazione è drammatica in diversi reparti. Ortopedia, in atto solo due medici; reperibilità solo 15 giorni al mese, e restanti giorni, ortopedici di Trapani e Castelvetrano. Inoltre, nei 15 giorni di non reperibilità, niente visita pomeridiana per i pazienti ricoverati. Pneumatologia in atto solo un medico (non occorre essere specialisti per capire cosa può fare con tutta la massima volontà). Il servizio di neurologia solo un medico per 2 giorni la settimana.
Quindi, come è facile intuire, l’assistenza sanitaria del Paolo Borsellino di Marsala non è migliorata; anzi, al contrario, è assai peggiorata fino al punto che l’Ospedale continua ad avere quella parvenza di operatività grazie e solo alll’impegno e la dedizione di chi vi opera. Ma per quanto tempo ancora si potrà evitare la definitiova chiusura dei reparti? E dire che il nostro Ospedale è stato promosso, figuriamoci cosa accade agli ospedali che sono stati depotenziati!
Il nuovo piano sanitario, di cui si sente decantare l’efficienza, sapete cosa comporta per la nostra regione? La chiusura, entro il 2018, di ben 90 reparti. (1)
Certo, tutti siamo consapevoli che la crisi economica ha incidenza anche sulla sanità, ma questi tagli indiscriminati procurando disservizi, fanno crescere nella collettività sempre più il convincimento che in Sicilia alla migliore assistenza si accede solo con l’aereo! I viaggi della speranza, per chi può permetterselo, rappresentano ancora una valvola di sfiato per una sanità pubblica che sta implodendo. E’ un dato di fatto: sempre più gente, se può, preferisce rivolgersi a strutture sanitarie di altre regioni. Ma i nostri dirigenti sanitari, il dott. De Nicola che ci ha amministrato negli ultimi dieci anni, dove hanno vissuto? Dove sono stati? Hanno mantenuto il contatto con la gente di cui dovrebbero essere al servizio? Ognuno dia, in tutta coscienza, le proprie risposte a questi interrogativi. Per quel che mi riguarda, ritengo che l’interesse tutelato non sia stato quello della salute pubblica; la costituzione dei reparti, la nomina dei primari, garantire livelli ottimali nell’assistenza sanitaria pubblica. Evidentemente tutto ciò non è stato fatto. Allora a quale logica risponde l’amministrazione della sanità in questa terra?
Confidavo nel nuovo commissario straordinario, il dott. Bavetta, ma i primi segnali fanno intuire che è sulla stessa lunghezza d’onda del suo predecessore. Le recenti nomine di nuovi Primari (altri generali senza esercito), lo dimostrano. Ahimè, non si scorge alcun segnale che lasci ben sperare. Ed i nostri amministratori locali, Sindaco, Assessori, Presidente e consiglieri comunali hanno altro cui pensare….
Marsala, 14/05/2017
Il Presidente del comitato cittadino
“ORGOGLIO MARSALESE”
Pino Carnese
(1) reparti che chiuderanno in base al nuovo piano sanitario:
7 di chirurgia generale
8 di ortopedia
9 di cardiologia
10 di ginecologia/ostetricia
9 di terapia intensiva
9 oncologia
7 di chirurgia vascolare
8 malattie infettive
9 neonatologia
4 nefrologia
1 pediatria
1 maxillofacciale
1 chirurgia pediatrica
2 chirurgia toracica
1 neurochirurgia
1 ematologia
1 neuropsichiatria infantile
1 gandi ustioni
1 malattie endocrine
Oltre a questi, destinati a chiudere i battenti alcuni servizi senza posti letto, e precisamente:
2 radiologie
1 anatomia patologica
3 direzioni sanitarie”